Dopo Dewey, Munari e Jella Lepman, un articolo della sezione “I grandi dell’educazione” dedicato a Jean Piaget.
Jean Piaget (1896-1980) è stato voce dominante della Psicologia dello Sviluppo per gran parte del ventesimo secolo.
Svizzero di nascita, trasformò il nostro modo di pensare i bambini e il loro sviluppo intellettuale.
Il modo in cui Piaget considerava i bambini si dimostra molto utile alla comprensione di come possiamo progettare attività soprattutto per la fascia di bambini dagli zero ai 6 anni.
Ma prima cerchiamo di capire chi era Jean Piaget.
Specializzato in Biologia si interessò all’Epistemologia, una branca della filosofia, che studia le origini della conoscenza e che considerò come il suo più grande interesse. Ma fu soprattutto attraverso l’osservazione dei suoi tre figli che arrivò a formulare le sue teorie.
Si rese presto conto che quello che lo interessava non era verificare se i bambini erano capaci di rispondere alle domande in modo corretto o sbagliato, bensì a quale era il percorso che li conduceva a dare le risposte, a risolvere problemi:
Voleva comprendere i processi mentali che stavano alla base delle risposte dei bambini.
La teoria Piagetiana si basa sul fatto che lo sviluppo intellettuale può essere spiegato anche grazie all’interazione tra bambino e ambiente. È questa la base essenziale della teoria di Piaget.
La conoscenza viene costruita a partire dall’interazione tra il bambino e l’ambiente.
La conoscenza non è l’evoluzione di un’organizzazione innata, né viene fornita esclusivamente dall’esperienza, ma emerge dall’esplorazione attiva delle cose.
Pensate a come è importante per un bambino fino ai 3 anni poter toccare, manipolare gli oggetti.
A volte scambiamo questo bisogno per un capriccio, in realtà è il loro modo di conoscere il mondo. Ed è sicuramente questo uno dei motivi per il quale il Museo non è notoriamente un “luogo adatto” ai bambini di età inferiore ai 3 anni.
Come possono comprenderlo se non possono toccarlo?
Una proposta che possiamo sviluppare è quella del gioco che Piaget considerava un’attività, un’area di esperienza, un modo con cui i bambini esplorano e imparano a navigare nel mondo intorno a loro.
Possiamo predisporre per i bambini così piccoli, degli oggetti, delle aree del nostro museo, che siano capaci di farli sentire accolti e nelle quali, grazie a semplici stimoli possano esercitare la creatività, quella creatività tanto cara anche a Jean Piaget.
Vale la pena citare il MUSE di Trento all’interno del quale è stato creato MAXI OH! Uno spazio sensoriale esclusivo, dedicato ai bambini più piccoli, dove vengono stimolati udito, tatto e vista attraverso pavimenti riscaldati, camere sensorizzate, video proiezioni, interazioni virtuali e persino… un bagno interattivo.
Non sto parlando dei musei per bambini (siamo in attesa della prossima apertura del museo per bambini di Verona), mi riferisco ai musei tradizionali, Pinacoteche e Musei Archeologici che potrebbero dedicare degli spazi a questa fascia di età con lo stesso scopo di avvicinare all’arte, con un linguaggio diverso e non banale.
Laura Lanari
Bibliografia
H. Rudolph Schaffer, Psicologia dello sviluppo. Un’introduzione. Raffaello Cortina Editore, 2005
Donaldson, M. Come ragionano i bambini. Emme, 1979
Musedu
Il progetto Musedu, nasce dall'iniziativa di Laura, quando nel 2016, nell'ambito del suo lavoro per la Cooperativa Le Macchine Celibi, fonda il Dipartimento Educativo presso i Musei Civici di Ancona.
Musedu è un progetto libero di ricerca, studio e sperimentazione rivolto alla definizione di un approccio innovativo per l'educazione museale in tutte le sue fasi; dal rapporto con i destinatari, la cura della comunicazione fino alla progettazione e allo svolgimento dei percorsi.
Nel blog troverai articoli dedicati ai seguenti temi:
- consigli per la lettura di testi che parlano di educazione museale;
- storie e buone pratiche dei maestri dell'educazione;
- descrizioni e consigli per la progettazione di percorsi laboratoriali;
- approfondimenti sul rapporto scuola museo.
e tanto altro!
La Nostra Mission
Musedu "porta i Musei nei cuori delle persone"!
Il nostro obiettivo prioritario risiede nella creazione di infiniti ponti tra il museo e le diverse realtà del territorio.
Tre sono le principali dimensioni del nostro agire:
1) Informazione: con il blog e con i canali social è curata l'informazione di qualità in merito all'educazione museale;
2) Sperimentazione: mettere a sistema un approccio innovativo per la progettazione e lo svolgimento dei percorsi educativi multidisciplinari a scuola e al museo;
3) Formazione: Laura mette a disposizione la sua esperienza e i suo studi per la formazione del personale museale e scolastico nell'ottica di creare un linguaggio ed una progettazione comune tra i due mondi.
Scrivici !
Musei Educativi
di Laura Lanari
info@museieducativi.it
© Musei Educativi 2021
© Musei Educativi 2016
0 commenti